

Serenità e amore alleati nelle cure oncologiche
- di Redazione
- 7 Maggio 2025
- Italia ed estero
Un’appagante vita di coppia ridurrebbe gli effetti di chemo-brain, ovvero l’appannamento mentale con disturbi cognitivi e di concentrazione durante le terapie oncologiche
Spesso si dice che la positività e l’armonia sono dei grandi alleati nel percorso oncologico. Sembrerebbe ribadirlo uno studio condotto dalla Ohio State University, riportato su Psychoneuroendocrinology, che evidenzia come le pazienti con un cancro al seno con una relazione intima soddisfacente abbiano minori effetti collaterali della chemioterapia. In particolare quelli cognitivi, ossia la cosiddetta chemo-brain: come in un circolo virtuoso, per cui una vita di relazione appagante sembra ridurre l’impatto delle terapie sulla qualità di vita generale. E un ruolo sembra averlo l’ossitocina, non per niente chiamato "ormone dell’amore".
Lo studio fa parte di una ricerca più ampia che indaga la relazione tra gli effetti della chemioterapia sul microbioma (l’insieme dei batteri e degli organismi presenti nell’intestino), l’infiammazione e i deficit cognitivi che molte pazienti sperimentano durante le cure.
Sono state coinvolte 48 donne che hanno eseguito dei test per valutare in maniera oggettiva alcune funzioni cognitive, come la memoria a breve termine, l’attenzione, l’apprendimento verbale. E’ anche stata esaminata la concentrazione, il richiamare le parole alla mente durante un discorso e la lucidità mentale.
Sono emerse delle correlazioni significative tra i punteggi cognitivi e i fattori sociali. In particolare, più le pazienti si dicevano soddisfatte della loro relazione affettiva, più sembravano essere "protette" dalla chemo-brain. In questo studio, infatti, nelle pazienti che alla diagnosi avevano una relazione di coppia era stata valutata la soddisfazione nelle relazioni intime e il livello di sostegno sociale ricevuto da amici e familiari durante la chemioterapia. Ovviamente non si può dimostrare un nesso di causa-effetto, ma il dato interessante.
"È noto che l'ossitocina, definita l'ormone dell'amore, svolge un ruolo nelle interazioni sociali ma ha anche molte altre funzioni – ha sottolineato Melina Seng, prima autrice dello studio -. A quanto ne sappiamo, nessuno ha mai studiato l’interazione tra ossitocina e chemioterapia prima d'ora. La forte diminuzione dell'ossitocina dal periodo pre-chemioterapia a quello durante la chemioterapia è molto interessante e merita ulteriori approfondimenti".