Screening tumore del collo dell’utero, tra test HPV e Pap-test

Screening tumore del collo dell’utero, tra test HPV e Pap-test

  • di Redazione
  • 19 Gennaio 2023
  • Italia ed estero

La prevenzione del tumore del collo dell’utero passa in modo efficace per il Test HPV. Nei giorni scorsi è stato infatti pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet un importante studio sullo screening del tumore del collo dell’utero con l’utilizzo del test HPV.
La ricerca, guidata dal torinese Guglielmo Ronco, del Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte, evidenzia, per la prima volta, l’effetto su larga scala dello screening basato sul test HPV rispetto a quello "classico" basato sul Pap-test nel prevenire tumori invasivi al collo dell’utero.
Lo screening del tumore del collo dell’utero mira a prevenire il tumore individuando quelle lesioni provocate dal virus HPV che non sono ancora cancro ma potrebbero diventarlo. 
Con il Pap-test vengono prelevate alcune cellule dal collo dell’utero per essere esaminate al microscopio. Nello screening con test HPV il materiale viene invece sottoposto ad analisi molecolare per rilevare, in maniera più mirata, l’eventuale presenza del DNA dei ceppi di HPV più ad alto rischio per lo sviluppo del tumore del collo dell’utero.

Negli anni sono state coinvolte 175.000 donne attraverso quattro studi di grandi dimensioni, condotti in Italia, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia, che confrontavano lo screening con test HPV con lo screening con Pap-test.

In Italia il tumore del collo dell’utero è diventato una malattia rara, proprio grazie alla diffusione del Pap-test e dei programmi di screening, che consentono di individuare la presenza di lesioni causate da Papilloma virus e di intervenire limitando l’insorgenza dei tumori. È infatti importante ricordare che il Pap-test non perderà la sua validità, poiché è proprio grazie a questo esame se in molte zone del mondo l’incidenza e la mortalità per tumore del collo dell’utero sono drasticamente diminuite.
Non solo, anche il vaccino HPV, se somministrato fin dai 12 anni su su una larga scala di popolazione femminile potrebbe quasi azzerare le possibilità di contrarre tale neoplasia.