La Giornata della salute per una medicina a misura di donna
- di Redazione
- 25 Aprile 2017
- Italia ed estero
Si è tenuta presso il ministero della Salute la "Giornata per la salute delle donne", appuntamento ormai giunto alla seconda edizione che vuole promuovere con incontri, stand per visite e opuscoli informativi la tutela delle donne durante tutto l'arco della vita, dall'infanzia fino alla senilità.
"Vorrei che il tema della salute della donna non fosse retorico, bisogna metterlo al centro innanzitutto riconoscendo il concetto di medicina di genere" ha affermato la ministra Beatrice Lorenzin. "Nella storia sono successe tante cose, ci sono state battaglie politiche per la condizione femminile ma anche per il riconoscimento dell'oggettività scientifica. Da poco si è acquisito il concetto che uomini e donne sono diversi, e che serve tarare la medicina su di noi, e si è ancora restii a investire in ricerca sulle donne".
Fra le varie iniziative presentate durante la giornata c'è anche un "calendario della prevenzione", che contiene le indicazioni su stili di vita, vaccinazioni e screening per una corretta prevenzione.
"La sfida di non far ammalare le persone, passa attraverso le donne", ha ricordato Lorenzin. Molte donne del mondo dello spettacolo e dello sport hanno accettato di fare da madrine all’evento. Tra le protagoniste più acclamate Laura Morante, Loretta Goggi, Emma Marrone, Milly Carlucci, Serena Rossi, Claudia Gerini, Alessandra Martines, Dolcenera, Noemi, Barbara de Rossi, Maria de Filippi, Bebe Vio, Margherita Buy, Rocio Munoz Morales, Cristiana Capotondi, Barbara Palombelli, Maria Pollacci, Alba Parietti, Raffaella Carrà, Elena Santarelli, Eleonora Daniele, Lucilla Agosti, Michela Andreozzi, Claudia Potenza, Ludovica Bizzaglia, Isabella Eleodori e Serena "matchalatte".
"Soltanto da poco si è riconosciuto quello che è evidente e cioè che noi donne siamo diverse dagli uomini, abbiamo una biologia e una fisiologia diversa, oltre che un sistema ormonale che funziona in maniera diversa, non fosse altro perché diventiamo madri. E questo necessita di tarare i farmaci su di noi e di fare ricerca specifica per la medicina di genere", ha ricordato la ministra Lorenzin.
"Sono stati fatti grandi progressi grazie anche all'oncologia su alcune patologie tipiche delle donne come il cancro al seno o al collo dell'utero, ma ancora si è restii a investire nella ricerca sulle donne. La maggior parte dei farmaci vengono infatti testati sugli uomini, eppure abbiamo posologie e necessità diverse. Questo è stato un elemento che, come ministro, ho inserito all'interno dell'agenda non solo italiana ma anche europea e che porterò al G7. Quello di valorizzare la donna e prendersi veramente cura nel modo più specifico e preciso possibile della nostra salute, infatti, credo sia un fattore di grandissima importanza", ha ribadito.