L’azienda Johnson & Johnson dovrà risarcire una donna affetta da tumore ovarico

L’azienda Johnson & Johnson dovrà risarcire una donna affetta da tumore ovarico

  • di Redazione
  • 7 Settembre 2017
  • Italia ed estero

Alla fine del sesto processo riguardante il talco della marca Johnson & Johnson usato per anni da una donna americana che ora è malata di tumore ovarico, una giuria di Los Angeles ha stabilito che la famosa compagnia dovrà pagare un indennizzo pari a 417 milioni di dollari.

La società ha già annunciato il ricorso dopo che per anni si sono susseguiti i processi con il gruppo che ne aveva vinto uno a marzo ma persi altri quattro con le giurie che hanno approvato oltre 300 milioni di dollari complessivi di risarcimenti.

La Johnson & Johnson non è nuova a queste cause infatti nel 2016 era già stata condannata da una giuria di St. Louis a un risarcimento da 72 milioni di dollari richiesti da un'altra donna che aveva sviluppato il cancro alle ovaie dopo aver usato per anni il talco dell'azienda.

Una condanna simile era arrivata anche a maggio del 2017 con una giuria del Missouri che ha costretto l'azienda a pagare 110 milioni di dollari per un altro caso analogo.

Come in tutte le precedenti sentenze anche questa volta la J&J ha dichiarato che non patteggerà e ha confermato di aver depositato a inizio luglio presso l'autorità di borsa Usa un documento che certifica che deve fare i conti con 4.800 casi legali riguardanti il borotalco.

Il gruppo ha ribadito che il talco sia sicuro in quanto si tratta di un minerale naturale composto da magnesio, silicio, ossigeno e idrogeno che viene usato in cosmetica come assorbente naturale per la pelle.

Il borotalco per bambini usato dalla donna che ha sporto la denuncia è stato venduto con l’apposita etichetta che indica le informazioni necessarie e non è dannoso ma trattandosi di un prodotto di cosmesi non deve finire sotto il vaglio della food and drug administration, l'ente americano preposto a garantire la sicurezza dei farmaci.

Un portavoce di J&J ha ribadito che la scienza sostiene la sicurezza del baby powder e che pur essendo dispiaciuti per la donna affetta da tumore ovarico la causa non è da ricercarsi nel talco utilizzato.

L'American Cancer Society ha ribadito che nella sua forma naturale il talco contiene amianto e che, se inalato, può provocare cancro ai o intorno ai polmoni. Dagli anni '70 però i produttori rimuovono l'amianto e le prove di un legame diretto tra talco senza quell'ingrediente e cancro sono meno chiare.

Pareri che però sono contrastanti in quanto l'International Agency for Research on Cancer (Iarc), agenzia parte dell'organizzazione mondiale della sanità delle Nazioni Unite e che ha il compito di dettare linee guida sulla classificazione dei rischi relativi ai tumori, indica il talco come un possibile elemento cancerogeno.