ASCO premia undici ricercatori italiani

ASCO premia undici ricercatori italiani

  • di Redazione
  • 22 Giugno 2021
  • Italia ed estero

Undici giovani ricercatori italiani, cinque donne e sei uomini, sono tra i 164 vincitori del Merit Award, il premio da 10 milioni di dollari che la Fondazione della Società americana di oncologia clinica (Asco) assegna alle ricerche scientifiche più promettenti.  Tra gli undici premiati merita una menzione speciale Antonio Di Meglio che si è aggiudicato lo ‘Special Merit Award’ per gli studi sulla gestione dei sintomi e del dolore oncologico.

Il Merit Award è un premio molto prestigioso, i cui vincitori provengono da tutte le parti del mondo, e persegue l’obiettivo di supportare i giovani oncologi che hanno firmato come primi autori gli abstract selezionati per essere presentati al Meeting Annuale dell’Asco che quest'anno si è svolto online dal 4 all' 8 giugno. Gli argomenti trattati nel meeting 2021 riguardano l’immunoterapia, la medicina di precisione, le cure palliative, le mutazioni genetiche, le nuove frontiere dell'oncologia come il ruolo che può avere il microbiota sia nello sviluppo dei tumori che nell’efficacia delle terapie. "La Conquer Cancer Foundation è orgogliosa di poter premiare questi ricercatori.  Le loro idee eccezionali alimenteranno le scoperte scientifiche e aiuteranno i pazienti ovunque", dichiara Howard A. Burris III, presidente del direttivo del Conquer Cancer. "Siamo particolarmente grati ai generosi donatori che hanno reso possibile i finanziamenti per questi ricercatori, anche durante una crisi sanitaria globale, garantendo così la possibilità di continuare a studiare terapie nuove e sempre più efficaci per ogni tipo di cancro".
Sei degli undici italiani, Francesca Battaglin, Antonio Di Meglio, Alberto Puccini, Biagio Ricciuti, Vincenza Conteduca e Lisa De Rosa (arrivata al suo quarto Merit Award), sono pluripremiati, segno che per loro la ricerca è diventata missione di vita. Alcuni vivono e lavorano ormai stabilmente all’estero magari coltivando l’idea di tornare un giorno a lavorare in Italia. La pandemia non li ha scoraggiati, ma se possibile ha dato ad alcuni una spinta in più. Questo è il caso di Elisa Agostinetto che è arrivata a Bruxelles a marzo 2020, appena cominciata la pandemia, e si è dedicata interamente alla ricerca occupandosi di tool predittivi di risposta alle terapie per i tumori al seno del tipo HER2 positivo.