E lo shopping continua...

E lo shopping continua...

  • di Redazione
  • 4 Giugno 2019
  • Rita, poesie e non solo

Continuano le avventure di Rita Meleddu, un nuovo racconto per la rubrica "Rita, poesie e non solo"

La settimana scorsa ho parlato dello shopping, di come i mariti (almeno il mio), si stanchino, ma oggi, domenica 2 giugno, ne ho avuto la prova. La settimana scorsa credo di aver scritto in trance oppure un' altra me ha preso il mio posto, perché ero in condizioni pietose: avevo infatti eseguito la chemio pochi giorni prima. E 48 ore dopo la terapia il Neulasta (una piccolissima puntura che serve ad innalzare il numero dei globuli bianchi)  sembra innocente, ma ha una serie di effetti collaterali che vanno, almeno nel mio caso, dai dolori ossei e muscolari molto forti, alla febbre, a sensazione di caldo e sudorazioni improvvise che si alternano a brividi e freddo intenso. Lunedì mattina è passato a trovarmi mio fratello e mi ha trovato seduta sul divano coperta da un plaid e con la stufa a pellet accesa, un caldo che non si poteva stare considerando che si era alla fine di maggio, ma io stavo male e quando si sta male possono esserci anche 40 gradi che ci si deve coprire! Dicevo che stavo molto male e non so davvero cosa ho scritto, l' ho riletto e ho pensato: "Non so come ho fatto a scrivere, ma è proprio così." Non volevo tornare sull' argomento ma oggi ho assistito a scenette gustose e non vi devo mettere a conoscenza? Certo che sì,  allora procediamo! Voglio però prima ringraziare chi mi legge e so che siete tantissimi, ne ho conferma quando esco perché spesso vengo riconosciuta, mi ringraziano per ciò che scrivo, sia che scriva cose più serie che divertenti, ed io mi stupisco ogni volta che davvero qualcuno mi legge, per me è un mistero ma è ovvio che mi fa molto piacere e voglio scusarmi se non sempre riesco a rispondere a tutti i commenti, ma sono più le volte che non sto bene fisicamente, per usare un eufemismo, che le volte che sto bene. Ma torniamo a noi e a oggi nella fattispecie. Al solito sto male, sono più i giorni brutti trascorsi che quelli belli, ma non mi voglio arrendere. Così anche quando al mattino avrei solo voglia di stare a letto, mi alzo e mi do da fare. Credo che la morte mi troverà indaffarata, sempre meglio che allettata, comunque a un certo punto della mattinata mio marito mi ha chiesto se avevo voglia di uscire, devo essere sincera? Io non ho più voglia di far nulla, quantomeno di uscire, tutto mi costa fatica, e avrei voluto dirgli che no, non avevo voglia di uscire neanche un po' e invece mi sono sentita rispondere: "Andiamo!" Devo dire che la forza di volontà non mi manca, così mi sono preparata, ho persino disegnato le sopracciglia, ormai non mi crescono più e non avere le sopracciglia mi dà subito una tipica faccia da cancro, in questo modo sembro quasi sana. Usciamo, prima passiamo a salutare un mio adorato nipote che è venuto dal "Continente" dove abita e lavora, per trascorrere questo week end con la famiglia. Mi aveva visto a dicembre se non sbaglio ed ero sottopeso, quindi appena mi rivede visibilmente sorpreso fa rivolgendosi alla madre, mia cognata : "Hai visto Rita? È più sportiva di te!", sottintendendo che stavo bene. In effetti riesco ad imbrogliare tutti, ma riconosco che oggi non sembravo malata, non l' avrei detto neanche io che pure lo so.  Vabbè ero sportiva, jeans, maglia, giubbino corto, zainetto appeso a una spalla che fa tanto giovane ( questo l' ho inventato in questo momento, che fa tanto giovane intendo), tronchetti, dei quali visto il gran caldo mi pento subito, pure coi tacchi poi...

Stiamo un pochino a casa di mio fratello poi ci dirigiamo verso la nostra meta preferita: il mare. In macchina inizia il mio show, e una volta ho freddo, e un' altra ho caldo, e perché mi sarò vestita così, i tronchetti poi con le calze velate non sono il massimo del fresco.  Finalmente raggiungiamo il mare, non scendiamo in spiaggia, mi vergogno come un ladro vestita così, sembro la reclame dei vecchi cataloghi per corrispondenza degli anni 70/80 , Vestro e Postal Market, stagione " Autunno - Inverno ". Così rimaniamo un po' defilati ad osservare il mare e chi è in spiaggia. È caldo è vero, ma non così caldo da fare il bagno, è vero che io indosso tre strati di roba ma questi sono praticamente nudi e l' acqua non credo che sia poi così calda. Ma saranno affari loro, buon bagno e buon pro gli faccia, certo non si vedono le belle abbronzature di piena estate, i bagnanti a dire il vero sembrano più delle mozzarelle bianchissime, così pure le persone stese al primo vero sole di quest' anno ad abbronzarsi. Ecco ora ho visto il mare e ogni volta mi dico : "Sarà l' ultima?" E torniamo verso la macchina. Facciamo un altro giro, raggiungiamo un' altra località di mare, non scendo dalla macchina, questo caldo comincia a infastidirmi e facciamo rientro a casa. Arriviamo ad Oristano e mio marito mi chiede: "Ti devi comprare qualcosa?" Voi cosa avreste risposto? Anch' io : "Siiiiiii!!" Mio marito subito appare pentito della sua uscita, ma ormai si è tirato la zappa sui piedi e non può più fare dietro front! Però è vero, mi servono dei fouseau estivi, perché ormai porto quasi esclusivamente quelli, per la loro comodità e praticità. Vanno in lavatrice, non hanno bisogno di essere stirati, perché devo incartarmi con capi più complicati? Entriamo, e mio marito stranamente non ha detto: " Facciamo veloce!" Che abbia letto la mia rubrica la settimana scorsa? Ma non credo perché mio marito non sempre mi legge soprattutto se mi dilungo, questo mi dà modo di criticarlo quanto voglio e di dire i fatti nostri restando impunita. Chiaro che racconto solo quello che voglio. Ma potrebbe essere stato un uccellino a dirglielo in un orecchio... Per farla breve, e sarebbe ora, non vedo i fouseau da nessuna parte e guardo un po' qua e un po' là.  È un negozio (non posso dire il nome) con roba molto a buon mercato ma dove delle volte si trovano cose carine. Vedo una blusa bianca che sembra molto più bella di quello che costa, cerco la mia taglia e la metto da parte, poi per la prima volta in vita mia decido di provare dei pantaloni neri a mezza gamba, quelli che si usano tanto quest' anno, a me non piacciono particolarmente, ma li voglio provare.  Elio dice: "Provali, sono carini!" Bugiardo! Comunque faccio finta di credergli ed entro nell' unico camerino libero. La blusa, come prevedevo, non mi sta bene, è molto carina ed è la mia misura, ma io ho i capelli grigi e una camicia così chiara non va bene. Non voglio provare il pantalone a mezza gamba perché non mi sento bene e quel camerino è così stretto che bisogna essere dei contorsionisti per poter provare gli abiti. Però se non lo provo come faccio a vedere se mi sta bene? Mi decido, mi tolgo i tronchetti poi i jeans. Lo specchio mi rimanda un' immagine che non riconosco! Quelle cosce grosse sono le mie? Sembrerebbe proprio di sì, e ho pure la pancia, qui bisogna correre ai ripari.  D' accordo, prima ero sottopeso ma ora ho passato il limite. Per non vedermi oltre mi infilo rapidamente i pantaloni. Quello che mi rimanda lo specchio ora è uno spettacolo osceno e ridicolo. Ma come fanno le persone a non rendersi conto che una tal cosa non sta bene? Mi guardo e mi scappa da ridere, blusa bianca con volants e pantaloni a mezza gamba, sembro un cosacco dello zar di Russia in procinto di ballare il kazachok, un ballo tipico russo e ucraino. Mi manca il colbacco e il pantalone che a dire il vero è alla zuava. Non smetto di ridere, Elio scosta la tendina e dice : "Non ti piacciono? Non ti stanno bene?" Devo anche rispondergli? Mi spoglio e mi rivesto a tempo di record, considerando che ormai i miei movimenti sono impediti, ed esco dal camerino.  Ecco! In questo preciso momento vedo due mariti, o compagni, o fidanzati o quello che erano di due signore che occupavano gli altri camerini. Sono posizionati uno per parte vicino all'ingresso che porta ai camerini. Elio viene sempre perché mi regge la tenda che chiude i camerini, non si sa mai altri debbano vedere spettacoli indecenti, naturalmente sta vicino al mio camerino e non va di certo a sbirciare negli altri, questi signori, però, educatamente aspettavano proprio fuori. Ognuno di loro reggeva degli abiti chiaramente femminili e degli appendini, ma avreste dovuto vedere la loro faccia. La rassegnazione palese era  associata a una tristezza infinita che neanche un martire può provare. Elio passandogli vicino sembrava dire : "Quanto vi capisco!" Giuro che stavo per ridergli in faccia, era come vedere riflesso mio marito che oggi invece era ben disposto. Comunque rimetto al loro posto blusa e pantalone "non-ti-si-può-guardare", mi giro e vedo i miei adorati fouseau. Ne prendo uno nero che va sempre bene, non lo provo, prendo anche una casacchina più adatta a me e ci rechiamo alla cassa. Mentre aspettiamo il nostro turno per pagare, vedo arrivare verso di noi una giovane famiglia, madre, padre e un bambino sui 3 anni in braccio al padre. La ragazza ha comprato un abito a fiori, ma non si accorge di aver perso la cintura anch' essa in stoffa mentre veniva verso la cassa. Glielo faccio notare e lei la raccoglie da terra e mi ringrazia neanche le avessi fatto ritrovare un diamante da mille carati.  "Ringrazia che ti è rimasto il vestito in mano" mi viene da pensare visto i prezzi molto bassi dei capi. Chiede al marito (secondo me solo per lavarsi la coscienza) se ha bisogno di qualcosa, ma lui dice di no. Pure io ho chiesto a Elio e ho avuto la stessa risposta. Il bambino della coppia è molto buono, osserva tutto ma sta zitto, la mamma lo guarda e se ne esce: "Andiamo a comprare un bel gelato?" E il papà: "Se la mamma si muove!" Ecco, l' ha detto, l'ha detto!!! Povero, non ne poteva più e in quel momento penso: "Sì,gli uomini sono tutti uguali e non sopportano lo shopping, ma anche che noi donne siamo delle gran rompiscatole!!"