Non giudicare

Non giudicare

  • di Redazione
  • 18 Marzo 2019
  • I Mille Colori di Fausta

Torna il lunedì dell’amica Fausta Giorgia Mascia con un nuovo racconto pieno di emozioni

Dovevo andare ad una cena e nonostante la stanchezza che segue alla chemio ho preparato una torta ed una frittata alle erbe. Sono arrivata con 10 minuti di ritardo. Al tavolo, le mie amiche di sempre, attive, allegre, ben disposte. Mi sono seduta e dopo mezz'ora accusavo dolori (lombosciatalgia cronica), non potendo alzarmi, ho resistito stoicamente. Un'ora più tardi, finalmente, seduta su una poltrona vicino al caminetto acceso mi sentivo più a mio agio ma è stato proposto un "giretto" per il giardino e il frutteto. Dopo 20 minuti di scarpinata mi sono seduta su un masso di fortuna in attesa del rientro. La stanchezza si faceva sentire e il dolore delle sbagliate posture idem.

Prendo atto di essere stata un freno, ho anche percepito il disagio e visto qualche sguardo infastidito. Mi sono ripromessa di non partecipare ad eventi che possono infastidire i miei ospiti. Devo comunque ammettere che le mie amiche di prima, rimaste tali, forse provano disagio di fronte a questa nuova Fausta prima argentina, come loro, ora piena di limiti. Devo imparare a regolare il tempo, non è facile per me e capisco che non debba essere facile neanche per loro. Mi vogliono bene ma sono palesemente spaventate: io rappresento un mondo che tutti preferiscono non vivere, diamo loro tempo anche perché io spero in qualche miglioramento. Loro impareranno ad accettare la nuova Fausta e a superare tante paure proprie come sto facendo io.

Spesso critichiamo gli altri quando non rispondono alle nostre aspettative ma, io mi metto nei loro panni e li comprendo, accetto ma non mi arrendo. Poi spero con la dialettica che mi caratterizza di spostare il loro interesse a ciò che dico e non più a ciò che sono diventata. Io sono cambiata, loro no ma posso però farmi ancora amare ed accettare per il mio sorriso, la mia simpatia, e il mio partecipare interessato alle loro conversazioni. So che lo apprezzeranno e mi vorranno bene cancellando il disagio delle prime volte. Diamo loro tempo. Anch'io del resto sto impiegando tantissimo tempo per accettarmi. E allora impariamo la pazienza e la comprensione anche nei riguardi dei sentimenti altrui, staremo meglio noi e chi ci ama e ci vuol bene.

Un tempo sapranno che dentro l'involucro ammaccato io sono rimasta me stessa, proprio come loro per cui do l’opportunità a chi mi vuol bene di assimilare lo sconcerto, il dolore e l'inadeguatezza: il tempo lenisce tutto spiana la strada alla vita, al suo accettarla nel bene e nel male, non è facile ma accade per tutti.