Tumori femminili e sport 2019: il gioco di squadra che fa la differenza

Tumori femminili e sport 2019: il gioco di squadra che fa la differenza

  • di Redazione
  • 4 Maggio 2019
  • Sardegna

Si è aperta con le parole di Albachiara Bergamini, Consigliere in carica e referente per la Sardegna della Fondazione Taccia – Ricerca sul cancro e ideatrice del progetto Mai più sole contro il tumore ovarico, la terza edizione di Tumori femminili e sport: un calcio al cancro tenutasi questa mattina presso l’Hotel Regina Margherita di Cagliari.

Dopo i saluti della past Presidente della Fidapa Bpw Distretto Sardegna, Silvia Trois, si è svolta la parte scientifica divisa in quattro sessioni e alternata dalle testimonianze delle pazienti Daniela Cadeddu, Valentina Ligas e Monica Melis oltre alla presentazione della nuova rubrica del portale Mai più sole contro il tumore ovarico "Cucina che ti passa" curata da Sonia Aresu.

Nella prima sessione si è parlato della riabilitazione psicofisica della paziente oncologica con il dottor Massimo Dessena, dell’Ospedale Businco di Cagliari, che ha introdotto l’intervento del dottor Daniele Farci, con una relazione dal titolo "Sport e tumori: un binomio vincente".

"L’attività fisica riduce il rischio delle recidive perché si ottimizza la composizione corporea, riduce la stanchezza, migliora l’autostima e la qualità di vita sia dal punto di vista psichico che fisico", ha ricordato il dottor Farci.

Dopo l’emozionante testimonianza del campione del glorioso Cagliari dello storico scudetto del 1970, Giuseppe Tomasini, che ha raccontato la sua esperienza di vita dopo il tumore, la dottoressa Nadia Brusasca, dell’Ospedale Zonchello di Nuoro, ha presentato la relazione dal titolo "Psiche e corpo".

"Non si può parlare di medicina del corpo senza pensare che esiste l’anima. Quando l’anima soffre il corpo dice basta, il corpo è il linguaggio dell’anima che sta soffrendo", ha ribadito la dottoressa Brusasca.

Durante la seconda sessione, moderata dalla dottoressa Luciana Tanca dell’ospedale Businco di Cagliari, si è trattato il tema dell’alimentazione nella paziente oncologica, con l’intervento del dottor Antonio Macciò, Responsabile di Ginecologia Oncologica dell’Ospedale Businco di Cagliari che ha esposto la relazione dal titolo "Peso e rischio neoplastico".

"La vita della cellula è costantemente condizionata da come utilizza il glucosio per la produzione di energia. Durante questo cammino si incontrano degli interruttori che devono attivarsi e disattivarsi in maniera regolare per seguire il corretto percorso di vita e di morte. La perdita di peso è una reazione del corpo per proteggersi dal tumore", ha commentato il dottor Macciò.

"La carni rosse processate e cucinate attraverso cotture che favoriscono lo sviluppo di cellule cancerogene sono fattori di rischio per lo sviluppo del cancro. L’attività fisica è finalizzata al mantenimento del peso corporeo stabile per il nostro benessere" ha dichiarato la dottoressa Clelia Madeddu dell’Ospedale Businco Cagliari che ha trattato il tema dell’alimentazione come prevenzione e terapia.

Nella terza sessione il tema centrale è stato quello della preservazione della fertilità con l’autorevole intervento della Professoressa Anna Maria Paoletti, professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia dell’Università di Cagliari e Direttore della Struttura Complessa di Ginecologia e Ostetricia dell’Azienda ospedaliera Duilio Casula di Monserrato che ha trattato il tema dell’insufficienza ovarica iatrogena.

"Le vampate di calore sono dovute anche a problematiche metaboliche e l’incidenza del colesterolo. Nella vampata c’è la riduzione del rapporto ematico con l’aumento del rischio cardiovascolare e con effetti di declino naturale degli estrogeni della vagina", ha commentato la professoressa Paoletti.

"Le pazienti sono interessate al tema della fertilità e della maternità. Il 50% delle pazienti chiede informazioni su una possibile gravidanza. Le pazienti chiedono qual è il rischio riguardo all’infertilità a seguito della terapia", ha confermato anche la dottoressa Stefania Noli dell’Istituto Europeo Oncologia, IEO, di Milano durante la relazione dal titolo "Preservazione della fertilità: le prospettive per le pazienti oncologiche".

Nella quarta sessione moderata dalla dottoressa Maria Teresa Ionta si è parlato di Prevenzione, chirurgia e genetica.

"Parlare di mutazione genetica è parlare del caso Jolie che ha effettuato la mastectomia profilattica perché portatrice di mutazione genetica. Questa conoscenza può cambiare la vita delle donne che possono conoscere le conseguenze dovute alla mutazione genetica e effettuare una scelta", ha ribadito la dottoressa Rita Nonnis dell’Aou di Sassari con la relazione dal titolo "La Mastectomia profilattica bilaterale e strategie di riduzione del rischio nei tumori eredo-familiari della mammella".

"Angelina Jolie con una copertina di People ha ottenuto quello che trent’anni di studi non sono riusciti a fare. Grazie a lei le donne sono state sensibilizzate e si è scoperto che nessuno è al sicuro dal gene BRCA. Bisogna ricordare inoltre che recenti studi hanno indicato che le donne che hanno assunto la pillola anticoncezionale per dieci anni sono protette dal tumore ovarico", ha affermato la dottoressa Domenica Lorusso del Policlinico Gemelli di Roma con la relazione "Ruolo del BRCA nel tumore ovarico".

Appuntamento alle ore 16.30 presso i campi A.S.D. Calcio Newton con il Torneo di calcio a cinque femminile con la partecipazione delle squadre di Mai Più Sole Contro il Tumore Ovarico, detentrici del trofeo, Torres calcio a 5 femminile, Karlis Pink Team, SoloWomen Run, Passu Passu e Insieme per caso.