Tumore ovarico: profilazione genomica e precision medicine

Tumore ovarico: profilazione genomica e precision medicine

  • di Redazione
  • 14 Gennaio 2019
  • Italia ed estero

La nuova frontiera dell’oncologia si chiama precision medicine e ha come obiettivo la personalizzazione delle cure dei pazienti.  

Grazie all’impegno di Roche è disponibile in Italia FoundationOne, un servizio innovativo di ampia profilazione genomica, sviluppato da Foundation Medicine.  Il test, effettuato su un campione di tessuto tumorale, è in grado di identificare le alterazioni genomiche della crescita tumorale individuando tutte le classi di alterazioni clinicamente rilevanti. Conoscere le mutazioni genetiche dei tumori aumenta le probabilità di poter trattare il cancro con le 'terapie target' che agiscono direttamente su queste mutazioni per arrivare a risultati migliori e cure meglio tollerate.

Come ha spiegato la dottoressa Domenica Lorusso della SC di Ginecologia Oncologica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano al Grandangolo 2018 di Genova in un'intervista rilasciata per OncoInfoTv la precision medicine e la profilazione genomica hanno un ruolo importantissimo nel tumore ovarico: "Il motivo principale per il quale non riusciamo ad aumentare la sopravvivenza per il tumore ovarico (negli ultimi quarant’anni solo fino all’8%) deriva dal fatto che abbiamo considerato il tumore ovarico come un’unica forma di patologia. Oggi arriva la biologia molecolare a dirci che esistono almeno 5 tumori diversi."

Poi ha continuato: "Se devo dare un esempio lampante di successo della precision medicine nel tumore ovarico mi vengono in mente i tumori legati alla mutazioni BRCA. Oggi siamo in grado di identificare le pazienti con mutazione, il problema si allarga a tutti i tumori con un difetto di ricombinazione omologa che sono circa il 50% dei tumori sierosi di alto grado." Per questo tipo di tumori sono significativi i passi in avanti fatti dalla medicina: "Esistono dei farmaci mirati che sono i parp inibitori. Siamo agli albori di un’era che esploderà nei prossimi anni. Vedere i dati di Olaparib che aumenta di tre anni la progression free survival è stato un momento emozionante." Gioca un ruolo fondamentale il test genetico, la dottoressa ha spiegato quanto sia importante che l’esito arrivi entro due mesi dalla diagnosi di tumore ovarico per garantire la scelta della cura migliore.