Sesta giornata mondiale sul tumore ovarico

Sesta giornata mondiale sul tumore ovarico

  • di Redazione
  • 8 Maggio 2018
  • Italia ed estero

L’8 maggio 2018 si celebra la sesta giornata mondiale sul Tumore Ovarico. Sono oltre 50000 le donne che in Italia convivono con tale malattia che colpisce prevalentemente persone con l’età compresa tra i 50 e 69 anni. Lo chiamano il killer silenzioso, già, perchè non manifesta sintomi preoccupanti, ma se capita di notare con una particolare costanza gonfiore nella pancia, dolore pelvico e addominale, ricorrente minzione e poco appetito si consiglia una visita ginecologica. #ovariancancerday è l’hashtag che sta rimbalzando sui social network di 107 associazioni di 31 paesi per promuovere l’informazione, componente fondamentale visto che solo una donna su tre sa dell’ esistenza di tale malattia ed una diagnosi precoce può salvare la vita.

Per ciò che concerne la prevenzione è di grande aiuto il test genetico. Infatti i tumori ovarici di origine genetico ereditaria sono il 25% di tutti i tumori ovarici e sono gli unici che i familiari sani (maschi e femmine) delle pazienti BRCA mutate possono prevenire scegliendo di sottoporsi al test BRCA. Un semplice prelievo del sangue intercetta la mutazione ereditaria e, per la prima volta nella storia di questa grave malattia, le pazienti che risultano BRCA mutate  possono accedere alle nuove terapie personalizzate a base di Parp inibitori mentre ai loro familiari, che potrebbero aver ereditato la mutazione, permette di adottare le più opportune strategie di sorveglianza e di riduzione del rischio.

In caso di dubbi, oltre ad un’ecografia transvaginale si può diagnosticare una tac addominale ed eventualmente una pet che permette di valutare aree ad elevata attività metabolica in modo molto affidabile. Una nota importante riguarda il Pap test, esame che, contrariamente a ciò che diffusamente si pensa, per questa tipologia di tumore non ha alcuna validità diagnostica.

Una buona o una cattiva prognosi dipendono dallo stadio del tumore al momento della diagnosi che deve essere il più tempestiva possibile.